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martedì 7 marzo 2017

Arrow - Serie Tv

In questo post, mi piacerebbe condividere con voi pensieri e commenti su una serie tv molto recente, con un seguito non indifferente; stiamo parlando della seguitissima serie tv chiamata Arrow.
Creata nel 2012 da Greg Berlanti, Adrew Kreisberg e Marc Guggenheim, questa serie varia moltissimi interpreti al suo interno, noi ricordiamo solo i principali: Stephen Amell, David Ramsey, Willa Holland, Paul Blackthorne, Emily Bett Rickards, Katie Cassidy, John Barrowman, Colton Haynes, Susanna Thompson, Echo Kellum, Manu Bennett e Caity Lotz.



Questa serie tv è un misto molto ricercato di crime, avventura, drammatico ed azione, che si susseguono in 5 stagioni, suddivise in 112 episodi, originariamente in lingua inglese.




La serie tv segue le avventure di un giovane miliardario, Oliver Queen, che viene dato per disperso dopo essere naufragato su un'isola deserta con suo padre, che decide di uccidersi per assicurarsi che il figlio riesca a sopravvivere.
Una volta riuscito a tornare a casa, Oliver assumerà l'identità segreta di Arrow, il giustiziere, per cercare di rendere onore alla memoria del padre, combattendo il crimine e la corruzione presenti nella sua città.
Molto abile nella lotta e nell'uso dell'arco, insieme al suo braccio destro e ad un'abile informatica, perseguiterà ogni criminale e malvivente trovato su una lista che era nella tasca del defunto padre.
La narrazione è molto semplice, ma allo stesso tempo altrettanto complessa; si svolge infatti su due linee temporali ben distinte. In ogni episodio, infatti, contemporaneamente allo svolgimento della puntata, vengono ricordati anche gli anni trascorsi dal protagonista (Oliver) sull'isola e di come tutto quello che di brutto gli è successo laggiù, compreso il suicidio del padre, sia stato in grado di forgiare il suo carattere e renderlo un combattente pronto ad uccidere.
Oltre al particolare tipo di narrazione, notiamo che questa serie tv è collegata, irrimediabilmente, ad altre 4 serie tv molto conosciute: Flash, SuperGirl, Legend of Tomorrow e, per qualche episodio della seconda stagione, anche a Costantin.

Ce ne sarebbero di cose da raccontare su questa serie tv, ma non voglio rovinarvi il piacere di gustarvela in tutta tranquillità. Andiamo allora a ricercare una frase particolare da commentare, anche se ce ne sarebbero tantissime, ma una che in particolar modo ha attirato la mia attenzione è questa:

"il dolore è inevitabile, ma la sofferenza non lo è sempre!"


Questa frase, a mio parere molto particolare e significativa, può avere tantissime interpretazioni e sfaccettature, ma a me piace pensare di collocarla in un contesto sociale attuale; mi alletta l'dea di poter credere che possa significare che non tutte le cose dolorose che possono succedere o essere successe nella vita di ognuno di noi, non sempre portano con se delle sofferenze.
Prendiamo come esempio un famosissimo detto a confronto di questa frase "Non tutto il male vien per nuocere", oppure un altro "Chiusa una porta si apre un portone".... Ecco, mi piace pensare che la nostra frase sia in qualche modo collegata a questi due detti e così anche il loro significato.

Che ne pensate? Cercare di racchiudere in così poche righe una serie tv così avvincente non è semplice... Io ci ho provato, che ne dite di provarci anche voi? Lasciate un vostro commento.










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